Emergenza abitativa e soluzioni innovative: verso un progetto di co-progettazione per il Terzo settore
Promozione dell'autonomia, pronta accoglienza, progetti di convivenza tra più nuclei familiari. Sono i punti principali del progetto di co-progettazione “Dall'Emergenza abitativa al buon abitare” per l’individuazione e la promozione di soluzioni innovative nell’ambito dell’emergenza e della transizione abitativa.
L'Avviso pubblico, pubblicato da ASC InSieme e rivolto agli Enti del Terzo settore, scade lunedì 22 luglio 2024. Tutti gli allegati dell'avviso, la scadenza al seguente link.
La progressiva precarizzazione del mercato del lavoro e delle reti sociali si è tradotta in una maggiore difficoltà delle famiglie nell'assicurare le risorse socio-economiche necessarie per mantenere un alloggio. Parallelamente, grossi investimenti industriali che hanno richiamato molta manodopera da altri territori e l’aumento dell’afflusso di turisti con la conseguente destinazione di molti alloggi agli affitti brevi, hanno reso ancora più rigido il mercato dell’abitazione e dell’affitto a canone calmierato.
Il progetto dall’“Emergenza abitativa al buon abitare” da qualificare tramite l’apporto dei partecipanti prevede:
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prosecuzione del servizio Transizione Abitativa, che prevede progetti prevalentemente in regime di convivenza tra più nuclei familiari, a tempo determinato e la definizione di un progetto individualizzato che specifica obiettivi orientati alla promozione dell'autonomia;
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garantire alcuni posti in Pronta accoglienza;
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ampliare l’offerta del servizio Transizione Abitativa con soluzioni di Pre-autonomia.
La Pronta accoglienza condivisa rappresenta un ulteriore strumento per la gestione dell’emergenza abitativa che si caratterizza con la tutela dei nuclei provenienti da sfratti o che si trovano in situazione di bisogno urgente e indifferibile con soluzione di tipo alberghiero.
Le principali strategie da mettere in campo per affrontare al meglio le problematiche connesse all’abitare:
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creazione di un sistema territoriale dell’abitare: creazione di un sistema territoriale dell’abitare, all’interno del quale vengono prese in considerazione le interconnessioni del disagio abitativo con altre fragilità (ad esempio: educative, lavorative, ecc.) e in cui molteplici attori lavorano in rete per disegnare percorsi di uscita dallo/dagli stato/i di fragilità oltre che per collaborare su diversi fronti (ad esempio, quello economico-finanziario);
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mappatura dell’esistente: mappatura dell’esistente, che metta in luce quanto già disponibile in termini di risorse economiche (ad esempio: bandi e finanziamenti), immobiliari (sia pubbliche che private), servizi offerti e attori coinvolti, di modo da agire secondo un’ottica di integrazione, evitando la creazione di sovrapposizioni.
18 luglio 2024
Comunicato stampa (pdf)